O forse sarebbe meglio dire il corpo sulla bicicletta.
Perché finché il corpo va per i fatti suoi non esiste alcun problema, i dubbi iniziano quando si sale in bici. Noi non siamo solo i passeggeri della bicicletta, ma il propulsore che la muove e per una resa efficace del motore occorre che le misure della bici e il relativo posizionamento si abbinino fedelmente. Per questo sono andato da Alessandro Palmira, titolare di Bike & Body in via Marcantonio dal Re. Non è la prima volta che faccio un lavoro del genere, esattamente è la quarta volta nell’arco di circa vent’anni, ma devo confessare che col passare degli anni gli strumenti, informatici o meno, per le misurazioni non sono più così empirici e approssimativi. Nulla viene fatto a occhio o col metro, ma attrezzi specifici, spesso con rilevazione con raggio laser permettono di avere, non dati precisi, ma inconfutabili e se unite a ciò anche una indiscussa professionalità di chi li rileva, uniti alla pratica e all’esperienza, avrete durante la visita di circa tre ore, l’assoluta percezione di certezza di un posizionamento sicuro e inconfutabile.
Nel mio caso, per la posizione, sono scivolato indietro e accorciato riducendo la lunghezza dell’attacco manubrio di tre (3) centimetri! Con un manubrio finalmente della mia misura, più largo di due centimetri, riesco a respirare meglio, come se avessi un polmone in più! Ecco, direte voi, come è possibile che tu sia andato in giro per vent’anni con un manubrio non adatto? Semplicemente perché se fai una valutazione ad occhio o con un banale metro da sarto è facile sbagliare mentre se adopri un attrezzo studiato appositamente per rilevare la larghezza delle spalle è impossibile fallire. Da un successivo esame sono state rilevate le impronte delle ossa ischiatiche e da ciò è stata determinata la larghezza della sella ideale, un centimetro più larga di quella in uso. Un altro semplice test svolto sulla postura ha evidenziato problemi di stabilità alla caviglia che sono stati ovviati con un paio di solette formate a caldo sui miei piedi. Infine la posizione delle tacchette è stata rivista per compensare una rotazione posturale dei miei arti inferiori. Per cui ora mi trovo con due attacchi al pedale differenti, ma dove spingerò alla fine in modo simmetrico. Credo fermamente che per la contropartita di un centinaio di euro spesi (112 € per l’esattezza è il costo del test riservato per i soci Buracia Team) sia lo sfrecciare con un pugno di watt in più, ma soprattutto con tanti fastidi fisici in meno.
Alessandro vi aspetta al 347 8335421 per fissare un appuntamento