Anche questo anno la gimondi è stata una festa. Un tempo freddo e nuvoloso ha caratterizzato la giornata, senza però impensierire le migliaia di partecipanti.
La gimondi è una di quelle date marcate sul calendario con il pennarello indelebile. Quando si parla di gara si pensa sempre al tempo impiegato o al piazzamento. Sono cose importanti, certo, viste le ore che dedichiamo agli allenamenti nonostante il lavoro o il semplice binomio film-divano. Poi c'è un trofeo del granfondista da onorare... Ma lo spettacolo messo in piedi domenica nelle valli bergamasche quasi totalmente chiuse al traffico rende davvero speciali quei momenti di fatica in cui devi per forza arrivare in cima, e completamente sicuri i momenti in discesa in cui puoi divertirti tra curve e tornanti come un bambino nella sua fantasia.
Personalmente ho trovato magica la val Taleggio, con le nuvolette appese a metà delle montagne tipiche dei giorni in cui si alterna la pioggia al sereno. Davvero incantevole il passaggio a fianco all'orrido dei serrati. Incredibilmente rilassante il silenzio delle poche casette, dopo il clamore e gli incitamenti ricevuti dagli spettatori di Gaverina e del più turistico Selvino.
Ma veniamo a noi... tutti ci siamo comportati bene, buoni risultati personali e tutti sorridenti a fine giornata. Tra quelli del corto, i più numerosi, buon piazzamento di Iryna, Grasselli subito dietro, Moreschi e Molaschi tolgono circa un'ora al risultato dell'anno precedente che era dovuto a una giornata non perfetta, Claudio F. corre col metronomo e tiene il tempo come un batterista e fa solo venti secondi in più rispetto l'anno scorso. Villa Fronduti e La Mantia (prima granfondo) si difendono bene, e fa piacere rivedere Segat che torna a sudare sulle due ruote.
Sul percorso medio Tammaro chiude un ottimo risultato, Claudio B. preso dai crampi dopo ogni discesa è comunque soddisfatto, e Caforio porta a termine i 130 km migliorando la media fatta sul corto l'anno precedente, calcolando la sosta prolungata all'invitante ristoro.
Ma chi ha fatto veramente i numeri rimane Barbieri, che sul percorso lungo ha la stessa prestazione dell'anno scorso, meritandosi davvero tanti complimenti per la caparbietà e dedizione.
E domenica prossima ci tocca alzarci di nuovo alle 4 di mattina se non prima per raggiungere Desenzano per la GF Colnago, un'altra data marcata in rosso sul calendario.
E quando mi chiedono "chi te lo fa fare?", rispondo "eh, si...effettivamente", e ripenso al sibilo che fa l'aria fresca nelle ruote pedalando su e giù da montagnette silenziose con quelle bellissime nuvole sospese.
a cura di Claudio Beltrami