Iniziamo da un dato di fatto: in tempo di Covid noi amanti della bicicletta siamo sfacciatamente più fortunati di tanti altri sportivi appassionati di altre discipline. Penso a chi va in piscina, agli sport di squadra, alle palestre. Rientrato da questa randonnée, al TG l’ormai classico servizio che chiede alla gente cosa vuole fare non appena ci si potrà nuovamente spostare non può non farmi pensare che io ho appena fatto qualcosa che per i più rappresenta un sogno, in termini di libertà (mi raccomando, mascherina, autocertificazione e buon senso, sempre). La randonnée 3 valli, riconosciuta dal CONI come evento sportivo di interesse nazionale, mi ha infatti permesso di spostarmi in treno in un altro comune e da lì partire per un giro lungo 200 km, andando a scoprire nuove strade e luoghi davvero incantevoli. Parlo del varesotto che conosco ancora poco e che ogni volta conferma di essere un territorio ricco di fascino. Molto bello il percorso tracciato per questa randonnée, quasi esclusivamente su vie secondarie, con l’aggiunta di una ciclabile che sembrerebbe essere in parte ricavata da un tratto ferroviario abbandonato. La traccia è impegnativa, ma non impossibile e la fatica si fa sentire anche se non si pedala ai ritmi di una granfondo. Ora la domanda è: Buracisti (buracesi, buraciosi, buraciotti, buraceni, burac...?!), la rifacciamo insieme l’anno prossimo?
a cura di Stefano Menon