Ebbene sì, occorre arrivare alla vetustità e all’obsolescenza per permettersi una settimana netta di allenamento al caldo,no, al tiepido, nemmeno, al freschino di Gran Canaria. Sì perché il meteo non è stato proprio all’altezza delle aspettative e in un’uscita, poi abortita, abbiamo schivato, al fortunoso riparo di una tettoia, una bella grandinata. Dai, comunque siamo saliti in sella tutti i dì, tranne il giorno già programmato di riposo. Avevamo un lussuoso furgone che ospitava tutte quante le bici e sovente siamo andati al sud, verso Maspalomas, dove il tempo è stato un filo più clemente.
Non voglio annoiarvi con altre banalità e procede sbrigativamente col pagellone generale.
Il meteo 4. La causa del maltempo è forse da ricercarsi verso qualcuno che da casa gufava? Non ho certezze, ma qualche sospetto me lo sono fatto.
Le signore 8. Le nostre accompagnatrici sono state bravissime. Solidali con le trasferte ciclistiche, quando c’era posto per tutti sui mezzi, a casa a rigovernare e preparare deliziosi pranzetti quando le uscite erano puramente pedalatorie.
Le bici 7. Erano in affitto, del tipo economico e un po’ pesantuccie (non c’era rimasto altro) ma con le misure giuste ed efficienti anche se equipaggiate con Shimano 105.
Il cibo 6. Niente di eccezionale a parte qualche specialità canaria come l’aglio fritto nell’aglio e condito con una spolverata d’aglio. Ma abbondante ed economico proprio come il ciclista medio predilige.
Il carburante 8. Costa quasi la metà che da noi e con 75 euro di gasolio abbiamo girato nove giorni per tutta l’isola con la nostra furgonetta.
La furgonetta 8. E’ stata pagato un nolo più che adeguato ed è risultata talmente efficace che il driver ufficiale se ne vuole comprare una uguale.
Toni 7. Sembra anziano, ma è un bimbo (viziato) che si fa scegliere il menu, si fa pulire il pesce e mangia montagne di dolciumi il tutto innaffiato da acqua senza gas tiepida.
Tonino 8. Ha fatto tutto lui. Guidava la furgonetta, faceva le foto a tutti, andava più forte di tutti in bici cercando la ruota di tutti i pro di passaggio. Persino il bagno in mare con la sua Anna.
Pino 8½. Non c’è un vero motivo per un voto così alto, ma (capisci a me!) era l’unico senza moglie!
Muna 5. Ha pedalato solo il primo giorno. Con un polpaccio che ha la forma di un fiasco di chianti sbuffava ed era in evidente stato di fuorissima forma.
Marta 9. Ha gestito, così piccola, l’invasione dei ciclisti facendo molti meno capricci di Toni.
Gigliola 10. Ospite perfetta, specialmente nei confronti miei e di Adele, ci ha fatto sentire a nostro agio e la sua sonora risata mette allegria.
Io 11. Solo perché questo testo lo doveva scrivere Toni, come d’accordi precedenti e invece…
a cura di Giorgio Fronduti
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