Faccio a meno
Come consuetudine mi tocca per prima cosa fare i complimenti a tutti i buracia che si sono cimentati in gara domenica scorsa. A cominciare da Iryna perché è donna, perché al debutto si becca un settimo posto assoluto e tanti punti (del TdG) quanti a noi ce ne aggiudichiamo almeno in due gare. A Claudio B. che, per ora, tiene botta e rimane primo in classifica (del TdG). A Davide che, al debutto mondiale nel mondo delle GF, voleva piazzarsi molto meglio di come ha fatto, ma secondo me ha già fatto tantissimo così e con un po’ più di… tutto farà cose egregie nel prossimo futuro. A Massimo che, dice di aver sbagliato percorso per seguire un interessante fondo schiena, con non molto allenamento è partito una griglia indietro e ha beccato prima me e poi il vice. A quest’ultimo niente elogi finché arriva al traguardo e la prima cosa a cui pensa è accendersi una siga. Adesso dovrei fare una sbrodolata di complimenti a me stesso per la mia salita (solo virtuale) a podio, ma non lo faccio e non per modestia, ma adesso spiego perché.
Stamattina Toni e io siamo usciti per la solita uscita o galoppata (come la chiama lui) d’allenamento infrasettimanale. A Monza centro, raggiungiamo una coppia di ragazzi (lei e lui) in perfetta e medesima divisa invernale, cavalcando quelle specie di mtb simili più che a bici a un camion carico di masserizie. Borse, tenda, borsoni, borsini, specchietti, cavalletti, luci, il tutto per circa quaranta chilogrammi di peso ciascuno. Ebbene ci chiedono la strada per Como (no autostrada) e noi li invitiamo a seguirci. Nel breve tragitto a Villa Reale dove li lasciamo avendogli fornito breve indicazioni, capiamo, grazie al mio misero e stentato inglese che sono Iraniani e provengono (in fuga?) dal loro Paese, sono in viaggio da quaranta giorni e hanno percorso più di quattromila chilometri attraverso Turchia, Grecia, Albania, e via… fino a incontrare noi. Precisando che non farei cambio col loro modo di vivere la bicicletta nemmeno se mi dessero cento euro a chilometro percorso, non posso fare a meno di invidiare il coraggio della loro impresa e forse ancora di più la loro giovinezza.
Capito perché faccio a meno di tirarmela per un piazzamento (tra vecchietti) sulla mia GF di ottanta chilometri?
a cura di Giorgio Fronduti
organizzazione granfondo sant'Angelo Lodigiano
Pedale Santangiolino Ogtm & asd Sant'Angelo Edilferramenta