Diverse le novità per il 2024, a cominciare dal trofeo Niu Racos che cambia veste: scompaiono le categorie e i punteggi legati alla media di percorrenza. Chi pedala di più (valgono tutte le manifestazioni organizzate che non siano granfondo a cui ci si è regolarmente iscritti) si aggiudicherà il titolo. I punti si basano sull’indice di difficoltà, talmente noto che non vi tedieremo ricordandone la formula.
Abbiamo poi avviato una nuova sperimentazione che se avrà successo entrerà a far parte del nostro palinsesto: ogni settimana proponiamo un percorso per la domenica mattina, chi vuole partecipare si aggrega, anche solo per un pezzetto.
Il Trofeo del Granfondista viene semplificato per quest’anno in via sperimentale andando a conteggiare solo la performance assoluta senza i risultati di categoria e il premio di partecipazione (siamo brutti e cattivi).
Brevetti? Ne faremo qualcuno in meno, ma qualche gita fuori porta la faremo senz’altro.
Ma torniamo al NIU RACOS: domenica 21 abbiamo aperto le danze con la Gravelness69, manifestazione giunta alle sesta edizione che ha fatto il pieno di iscritti: il trend sembra proprio questo: più gravel, più rando, meno granfondo. Almeno i numeri di partecipazione che vediamo noi sembrano dire così.
8 iscritti, 2 a casa per infortunio o malattia, gli altri 6 si sono sparati tutte le 69 miglia del percorso, inizialmente ghiacciato, poi fangoso e con passaggi tra pozzanghere-lago lasciate dalle ultime piogge. Tanta fatica poi non ricompensata dalla zuppa-ristoro che era stata promessa (tirata di orecchie per l’organizzatore).
Una caduta tra i nostri soci a -30 km dall’arrivo, ma dopo qualche minuto sono risaliti in sella e hanno concluso il tour.
Alla prossima!
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