Non si parla di segni zodiacali ma dell’incubo di indossatrici, fantini, ballerine e dei cicloamatori. Tutte le categorie citate si confrontano metodicamente con il diabolico strumento, ma se le prime tre classi lo fanno per professione, il ciclista si stressa col peso nella speranza di riuscire a staccare i compagni in salita nel fine settimana. C’è chi si pesa una volta la settimana e chi tutti i giorni. I fanatici la mattina prima e dopo e, se il “dopo” non è di sostanza, si affliggono. Chi ha poca autostima si pesa dopo il lungo in bicicletta. I temerari azzardano la pesata dopo il pranzo domenicale dalla nonna. I ricchi cercano di compensare, con la sostituzione di componenti ultra leggeri da mille-mila euro, l’aumento della massa grassa. I furbi truccano la bilancia tarandola con la lancetta indietro di un paio di chili. Chi non regge più lo stress da pesa aggira l’ostacolo comprando vestiario di due taglie in più per apparire magro. Un amico cominciò proprio ad andare in bici quando nel corridoio di casa tentò di fare a botte con quello che credeva un intruso. Una volta rotto lo specchio si convinse a pesarsi e a comprare una bici usata.
Di tutt’altro peso è l’importanza di qualche obbiettivo che si sta raggiungendo nell’ambito del BTM. Per esempio l’agognato allenamento serale infrasettimanale per chi lavora e preferisce uscire in compagnia che far fatica solitario sui rulli. Per esempio il quasi riuscito ricongiungimento dei Super Senior.
Chi la dura la vince!
A cura del PRES Giorgio F.
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