Domenica 1 Maggio si sono corse, a raggiera rispetto al territorio di conquista buracino, almeno 4 granfondo: Avesani e Liotto in Veneto, la Perini nel piacentino e la GF Internazionale Torino a Falconar… a Torino! Il Bazz e il Jova hanno scelto il capoluogo piemontese, il nostro vice invece ha tentato il tutto per tutto per essere alla partenza della Liotto Vicenza, ma a malincuore ha dovuto rinunciarvi.
Il bazz e il Jova, si sa, se le danno di santa ragione a ogni occasione, sentiamo dunque direttamente da uno dei 2 contendenti come è andata. Parola a Jova Lollo Mejani:
La sveglia è di quelle che fanno male, ore 4:00! Carico l’auto e mi dirigo alla volta di Torino. La partenza è suggestiva, all’interno di un velodromo in cui si può notare da vicino quanto faccia paura l'altezza delle paraboliche. Il percorso parte subito in salita e più o meno per 105 km ci sarà solo quella, con relativa discesa. I paesaggi mi sono sembrati belli. Dico mi sono sembrati perché personalmente ho dato fondo a tutto quello che avevo per cercare di rimanere insieme al Bazz, che però ha chiaramente una marcia in più rispetto a me. Ed è così che a circa 20/25 dall'arrivo, lungo uno strappetto cattivo, mi blocco come il ragionier Filini sul passo del diavolo. Crampi potentissimi mi obbligano a scendere dalla bici e il gruppo se ne va. Guarderò così il paesaggio in completa solitudine per circa 7 km prima di farmi riprendere da qualche altro corridore per affrontare infine con parecchia sofferenza l'ultima salita verso Superga. Le mie ambizioni hanno superato le mie capacità fisiche; comunque ci ho provato. Poi che altro dire, oltre che fare i complimenti a Bazz che quest'anno sembra Van Der Poel (in scala 1:2, ndr)! Niente… perché mi sto addormentando mentre scrivo… alé Buracia!
Con questi risultati il Bazz rinforza il primato, ma il podio cambia con il Jova che conquista il secondo posto a scapito di Tonino. Ci aspettiamo ulteriori rivoluzioni già settimana prossima, quando una decina di buracini sarà alla partenza dell'inossidabile GF Gimondi di Bergamo.
Lorenzo Mejani, a cura di Stefano Menon
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