Il coraggioso è Matteo Tironi, nomen omen, che si avventura per primo nell’universo, ormai fermo per noi del team da ottobre scorso, delle competizioni amatoriali. L’audacia non è tanto quella della gara di per sé stessa quanto quella di darsi battaglia in mezzo ad altri 380, gomito a gomito, sputacchio su sputacchio in pieno clima da peste di Manzoniana memoria.
“Ciao Matteo!”
“Buongiorno Pres!”
“Hai appena finito?”
“No, è già un po’ che sono arrivato: sto girando qui attorno per sciogliere le gambe!”
“Tutto bene quindi?”
“Sì a parte il freddo: ho ancora i piedi bagnati!”
“Avete preso acqua?”
“Sì eravamo ancora in griglia: è venuto un temporale con grandine tanto che hanno rimandato di mezz’ora la partenza!”
“Il percorso com’era?”
“Molto nervoso e irregolare. Tanti strappetti che alla lunga intossicano le gambe, ma soprattutto tanti tratti con strade sterrate non adatte alla bici da corsa e in alcuni punti pezzi di ciclabili molto strette!”
“Urca, pericoloso… Ma come mai t’è venuta in mente questa avventura?”
“Avevo l’iscrizione già dall’anno passato che non si era disputata, me ne aveva parlato bene Lorenzo che l’aveva fatta e diceva che era un percorso adatto e invece, a parte che l’hanno cambiato, c’era troppa poca salita!”
“Però hai fatto un’ottima media con quasi 34 km orari!”
“E pensa che sono partito indietro e ho avuto il mio bel daffare per rientrare sul primo gruppone!”
“Quindi eri coi primi!”
“Sì ma c'erano dei tori che mi passavano a velocità elevata!”
“Vabbè dai le cose importanti sono altre lo sai: portare a casa la buccia tutta intera e divertirsi!”
“Sì, sì lo so e in quanto a questo obbiettivo centrato!”
“Grazie Matteo per avermi risposto, non tutti lo fanno dopo la corsa, buon rientro!”
“Grazie a te Pres a presto!”