Domenica scorsa non si è corso solo a Valdobbiadene, della cui gara Stefano ci ha fatto uno spot meraviglioso tanto da invogliarci ad andare il prossimo anno in massa tipo Gita Sociale, ma anche a Milano o meglio a Sesto perché la GF Milano della città capoluogo lombardo ha solo il nome.
Ma andiamo con ordine. A Valdobbiadene dopo due anni di pioggia consecutivi, il primo c’ero anch’io, finalmente splende il sole, troppo: un caldo bestiale che non fa bene al motore umano. Per cui disidratazione e crampi che ne conseguono. Arriva prima Stefano del Vicepres perché gioca in casa: pensate che un tratto del percorso è proprio sul terreno dei suoi avi. Ma Claudio non si sgomenta: è la sua GF preferita e ormai personaggi noti, come Saligari, Chiappucci, De Rosa, lo pregano per farsi fotografare insieme.
A Milano, invece, non faceva così caldo e grazie al percorso corto abbastanza abbordabile si temeva che Pino scaricasse la maglia nera sul groppone del Pres. Giustamente 2 anni a fila sarebbe stato un record, ma anche il Pres in maglia nera non è un bel vedere. Per fortuna il caro Luca ha pensato di fare la sua prima GF in maglia e Buracia et voilà… la maglia nera è sua a meno che…
In classifica generale Stefano scavalca Matteo, Pino il Pres e Claudio raggranella qualche punto in più senza cambiare posizione.
Per concludere, al rientro dalle vacanze, parecchie persone, tra chi mi conosce, mi rivolge la seguente domanda: “Come stai?” e io inevitabilmente: “Passiamo alla prossima, per favore!” In effetti non sto male, un po’ (tanto) fiacco, ma come stia veramente… lo saprò verso fine mese.
Invece non voglio nascondere a voi il mio stato di forma ciclistica attuale. Il 2018 era iniziato nel migliore dei modi con lo stage ciclistico in Gran Canaria, dove già mi sembrava di andare benino. Poi la prima GF a Desenzano (luogo infausto per me) che tutto sommato non è andata malissimo. Poi sono arrivate le prime brutte notizie e il primo ritiro in gara a Vicenza. Poi è arrivato il doping all’incontrario ovvero Enantone con l’abbandono di ogni velleità di gareggiare e infine la mazzata finale, credo me la sia auto-inflitta, con la gita sociale ovvero la cronoscalata del Monte Beigua. Da lì ho dovuto ricominciare tutto daccapo, l’ho capito un giorno, ai primi di luglio, quando su una salitella sono stato sorpassato da un runner in allenamento.
Quindi, dopo un periodo di 15 giorni di assoluto riposo, ho ripreso con allenamenti brevi (due ore, due ore e mezza al massimo) e rigorosamente da solo. Ora, dopo più di un mese, sono arrivato a questo punto: la testa e le gambe soprattutto non ci sono ancora, ma ho una base larga e solida (non mi si ribalta facilmente), insomma sono bello squadrato, ma forse troppo spigoloso e per questo nelle ultime sedute di rifinitura mi sono concentrato a smussare qualche angolo. Non vado ancora veloce perché sono appesantito da qualche chilo di troppo, ma ci sto lavorando.
Per chi volesse ho preparato un’immagine che riassume bene il mio stato attuale di forma. Per prenderne visione basta cliccare qui.
a cura di Giorgio Fronduti
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