Se il buongiorno si vede dal mattino, l’avvicinamento alla gara mi avrebbe forse dovuto fare desistere: iscrizione all’ultima ora dell’ultimo giorno, dopo ennemila ripensamenti e con previsioni meteo nefaste per il sabato antecedente la gara. Per domenica previsto sole, ma con un po’ di vento.
Ma poi la prima è sempre la prima, che sia una gara, un’uscita più lunga o una salita più ripida. Per un rookie (o almeno per me) c’è sempre un po’ di tensione. Inoltre l’idea di sgomitare in partenza senza padroneggiare ancora gli attacchi degli scarpini crea anche “altro” oltre alla normale tensione.
Parto da Milano da solo (maledetto covid…) per raggiungere alcuni compagni all’hotel, con la speranza di chiarire gli ultimi dubbi e tranquillizzarmi stando in buona compagnia.
Purtroppo a causa del maltempo non riusciamo a organizzare la BURACIATA al gran completo. Resto pertanto solo con i due più agguerriti della trasferta, il Bazz e il Lollaz… quelli giusti per ritrovare la calma! Però mi catechizzano a dovere, con qualche dritta che ho seguito: non coprirsi troppo (al costo di patire un pochino dì freddo alla partenza) e stare ai bordi (non in centro gruppo).
La notte scorre piacevolissima tra rumori esterni (forte vento) e interni (albergo non proprio dì ultimo grido) fino alla sveglia dei vicini di stanza, alle 5.30. Almeno ormai è mattino!
Alle 7.20 ci dirigiamo verso le rispettive griglie, nella mia incrocio Tonino.
All’approssimarsi della partenza, prevista per le 8, la tensione dovrebbe aumentare. Invece la strada è invasa dalla sabbia portata dal forte vento e all’idea dì dover partire a piedi… finalmente mi tranquillizzo! Ma durerà poco.
Lo scenario, visto dal fondo dell’ultima griglia è inebriante, emozionante.
Al via cerco dì seguire tutti i consigli ricevuti ma -come mi avevano avvisato i compagni nelle varie uscite di gruppo- immediatamente si stacca la spina del cervello e inizio a superare chiunque incontro sulla strada, cercando di sfruttare le scie e di raggiungere gruppetti più avanti, raggiungendo velocità che credevo mitologiche (sì beh sempre per il mio livello). Così facendo, al km 20 mi accorgo che fiato e battito sono simili a quelli che provo dopo una salita ripida e capisco che sto esagerando…. Se voglio evitare dì vincere il premio del percorso brevissimo, non previsto dagli organizzatori, mi devo dare una regolata!
Bene, ora vi risparmio i dettagli dei seguenti 84 km, ma chiudo dicendo che è stato bellissimo aver potuto verificare quello che tutti mi avevano descritto e che dalla prossima gara cercherò di sfruttare meglio le scie evitando di tirare il gruppo e di farmi staccare mentre riprendo fiato. Anche su questo ero stato avvertito: se ti stacchi non ti riagganci più, ovviamente ho testato che è così e la fatica fatta dopo per percorrere gli ultimi 15 km al vento spero mi ricorderà di non rifarlo.
Grazie ancora a tutti i compagni per i suggerimenti e che questo sia l’inizio di tante divertenti “battaglie”.
Ps. Gara facile ma bellissima e organizzata bene. Unico neo, non da poco: già dalle 13 per gli ultimi mancavano le medaglie dì finisher… ma dai come si fa? Noi amatori corriamo per quelle!
A cura di Davide Suriano
Commento a cura del Prof: con questa gara finalmente si popola la classifica del trofeo del Granfondista, che vede ora in testa il Bazz, subito seguito da Tonino e da Lorenzo Lollaz Jovanotti. Davide alla sua prima gare si piazza benissimo e poi ecco i mitici Grass e Vice che non mollano mai!