D+Ultracycling Dolomitica: 680 e rotti km, 16 mila metri di dislivello, 16 passi dolomitici da scalare. La crono più dura del mondo. Questa è la presentazione della scampagnata che si è svolta con partenza e arrivo nel piccolo paesino di Sàrmede (TV), detto il paese delle fiabe, centro del mondo degli ultraciclisti nel weekend del 5-6-7 luglio 2019. Buracia team presente!! Iryna e Giovanni ci vogliono provare. Ammiragliati da un Marco Villa versione "Attila flagello di Dio" si parte alle 10 del mattino di un venerdì 5 luglio che segnerà per sempre (in positivo) i nostri portacolori. Bici prontissime, l'auto è così carica di attrezzi, cibo, integratori, acqua, e indumenti 4 stagioni che sembra si parta per un trasloco! Sulla carta abbiamo 2 team avversari da tenere d'occhio, ma noi vogliamo fare gara sul nostro ritmo per tentare un bel piazzamento assoluto. Partenza ogni 3 minuti. Ecco lo sparo: si parte! Ed è subito Iryna che prende la strada per attaccare la prima salita, passo la Crosetta. Ed è subito fuori rotta per gli amici sull'ammiraglia! Ci perdiamo Iryna dopo appena 2 km per la concitazione, causa mal interpretazione del pannello gps montato a bordo. Ma nulla di grave, Villa ha il piede caldo! Frizionando e sgasando recupera la retta via con manovre che manco al programma Top Gear! Ed è solo l'inizio! Iryna parte bene, regolata e senza strafare, al suo ritmo. Gli altri 2 team ci raggiungono, vanno forte sulle prime 2 salite, ci impressionano un pochino, ma la nostra campionessa non si scompone, sa che è lunga. Il passo è buono, la giornata calda e dispendiosa. Avanti così. Dopo la Crosetta i 2 team allungano un po'; sempre al nostro ritmo pattuito Iryna supera anche passo San Ubaldo e gestisce fino al km 110 con un gap di 5-6 km dai primi. Sosta e cambio atleta. Colò parte col programma di spremersi un po' sulla parte più impegnativa della gara: percorrere monte Grappa, Col Perer e Cima Campo, passo Manghen e passo Valles fino al km 330 circa. Pedalata agile e abbastanza veloce fino all'attacco del Grappa dove il vantaggio dei 2 team avanti a noi si assottiglia sempre più. Comincia la salita e dopo neanche 2 km ho nel mirino il ragazzo del team che era dato come favorito. Lo studio per 1 km, lo osservo e vedo come sale. Io ho un altro ritmo, sto bene e decido di accostarlo: un breve saluto e via, lo lascio andare a funghi! 🙂 Pedalo bene e la salita è regolare e lunga. Dalla radio mi aggiornano sugli sviluppi. Il segreto è bere sempre e mangiare ogni ora. Il team favorito in 20 km di salita lo lasciamo a mezz'ora di distanza e quasi in cima vediamo anche i primi. Bene così. Lunga discesa e al primo foglio firma li raggiungo. Anche qui qualche km di pianura e di ambientamento dove lasciamo poche centinaia di metri di vantaggio per dare fiato sul collo. Perer e Cima Campo sono decisivi. Stacchiamo anche l'altro team sulle rampe del Perer e allunghiamo. Sempre di più. La forma c'è e tra salite e discese riesco ad avvantaggiarci di 20 km circa. Ottimo. Poco dopo ora di cena siamo all'inizio del Manghen e me lo sparo in un'ora e mezza. Al passo arriva la notte. Nel frattempo abbiamo raggiunto alla spicciolata anche molti atleti singoli che erano partiti la mattina presto. Breve spuntino, montaggio luci e pettorina e giù per una discesa spettacolare, asfaltata a puntino per il Giro di quest'anno. Nell'oscurità riesco a fare comunque velocità perché la discesa del Manghen l'ho già affrontata alla Sportful. E intorno a me i riflessi della distesa di alberi caduti col nubifragio dell'anno scorso rendono il paesaggio quasi lunare. I ragazzi in auto mi rassicurano e mi guidano sulle curve. Segnalo a Marco di strombazzare col clacson per evitare di beccare cervi o caprioli in mezzo alla strada. E si arriva in val di Fiemme. Sfodero le mie qualità di passista fino a Predazzo dove inizia l'attacco del Valles al km 305. Siamo forti e organizzati. Gli altri sono persi, non li vediamo nemmeno sul monitor. Decido di fermarmi e dare il cambio a Iryna a metà salita. Quindi nel mezzo della notte accostiamo a Bellamonte. Un incoraggiamento e Iryna riparte. Io devo lavarmi subito perché sono uno straccio. Ora se qualcuno si fosse preoccupato nel passare a Bellamonte, illuminando con i fari un sedere a bordo strada con 2 uomini che si bagnavano schizzandosi acqua, speriamo non abbia frainteso! 😀 L'ammiraglia riparte e raggiunge la campionessa, Colò prova a schiacciare un pisolino dopo un pasto a base di riso e filadelfia. Iryna è un trattore! Affronta passo Valles in piena notte con tenacia. Le discese ora sono bruttine. La nostra ragazza pazza è un po' contratta ma è normale, è buio pesto e bisogna andare piano. Sfiora un bel capriolo sulla strada ma senza conseguenze, per fortuna.Giunti ad Agordo secondo foglio firma e via... Iryna sta bene, resiste e prosegue verso Passo Duran. È come dice il nome: il pezzo centrale fa paura sempre sopra il 10% e dopo tanti km si fa sentire. Ma Iryna è una forza e va alla grande. Dall'ammiraglia breve sguardo al gps e qui comincia la fase più brutta di questa nostra avventura. Qualcosa non quadra. Gli avversari superati sul Grappa hanno un recupero prodigioso: da 1h e mezza di vantaggio, ora li visualizziamo troppo vicini. Abbiamo una sola salita di vantaggio. Impossibile. Decidiamo di non allarmare Iryna che si deve fare 100 km con Duran, passo Staulanza e il durissimo passo Fedaia. Noi in auto vogliamo andare a fondo con la questione. Comincia lo stress. Io perdo il sonno (grave errore), analizziamo costantemente il monitor per vedere se le loro velocità sono compatibili ma ci sono troppe discrepanze. Ci viene il dubbio che si stiano facendo trainare dall'auto. Villa ha il sangue agli occhi ma dobbiamo restare lucidi. Non abbiamo prove concrete. Iryna sta andando bene, dobbiamo fare la nostra corsa e gestirci come programmato. Nonostante dietro recuperino, Iryna sta dando tutto e le dure rampe di Duran e Staulanza passano con fatica. Noi dalla radio la sosteniamo sempre, le suggeriamo di mangiare di bere. Passiamo barrette, gel e liquidi: bisogna avere sempre energia in corpo, metà gara è passata e si deve evitare la crisi di fame e la stanchezza. In questo caso i prodotti di Alberto Prandoni e il suo VinceTeam la fanno da padroni: e fanno miracoli! Io in preda a una crisi di sonno, appoggiato con la testa al vetro del finestrino ho visioni mistiche: contornati da un'aura dorata vedo il nostro presidente Giorgio che stringe la mano a Prandoni e mi sorridono: e io li ringrazio! Forza Iryna non mollare! Vai Regolare! Il Fedaia si affaccia: sono le 4 di mattina. Decidiamo il cambio a malga Ciapela, circa a metà salita. Manca poco all'alba. Io riparto e subito trovo il muro di 1 km al 14-15%. Daje! Gli altri miei compagni di viaggio si fermano. Iryna deve lavarsi e decidiamo che io debba proseguire in solitaria: Villa non si fida, vuole curare gli avversari e si ferma ad aspettarli per controllare il distacco. È una lotta di nervi. Io li saluto e li rassicuro. Salgo. La salita è dura, spietata. Supero uno dei primi atleti singoli, un tedesco. Mi dà morale, sono appena ripartito ma le gambe girano, ho recuperato. L'adrenalina nasconde il sonno credo. Passo Fedaia: spettacolo. È l'alba e le dolomiti cominciano a colorarsi di rosa tutto intorno. La notte è passata fortunatamente senza picchi di freddo, si stava bene. Nella mia solitudine scollino nel silenzio più assoluto, metto lo smanicato e scendo a tutta verso Canazei. Che goduria: paesaggi unici ma resto concentrato. Ora fa freddo. Quasi a fine discesa Marco mi raggiunge ed ecco l'aggiornamento sugli avversari: una coppia è dispersa a qualche ora, gli altri sul Fedaia dopo mezz'ora di attesa ancora non si vedevano. Ci rincuoriamo ma restiamo all'erta. La salita del Sella la affronto molto bene, mi sento di proseguire da solo e faccio curare gli avversari a Villa. Iryna dorme. Il paesaggio è un piacere per gli occhi. Le rocce rosee mi accompagnano fino alla cima, e qui incontro i primi ciclisti del sabato che dall'altro versante stanno salendo. Io mi fiondo verso passo Gardena all'ombra e senza anti-vento, ma resisto. In solitaria passo pure il Gardena e a Corvara si profuma già aria di "Maratona delle Dolomiti": stanno già montando le infinite griglie di partenza per la gara di domenica. E qui altra visione, o desiderio forse. Sognare la coppia di fratelli Mejani che si accosta e mi scorta fino al Valparola! Poi mi limito a pensare che anche loro domani saranno sul pezzo motivatissimi come noi. E riprendo morale! Avanti. Il passo Valparola scorre bene, pedalo regolare senza forzare. Dolomiti a perdita d'occhio, ovunque vorrei fermarmi a scattare qualche foto ma l'ammiraglia mi supera e in cima mi attende un caffè caldo e rinvigorente. Poi ci pensano loro al servizio fotografico. Sembra che gli avversari sotto abbiano un distacco rassicurante, decido di proseguire. Discesa e poi passo Giau. Qui la stanchezza si fa sentire quasi subito. Marco alla guida fa fatica a stare in prima per seguirmi. La macchina ne ha già passate tante, quindi la fa respirare a tratti e mi aspettano a spezzoni di salita. In sé il Giau non mi spaventerebbe ma ora sembra un muro invalicabile. Sopra i 10 km/h non vado. Le energie scarseggiano e dopo 8 km infernali chiamo in soccorso Iryna per il cambio in discesa. Peccato non essermi goduto il panorama di passo Giau, ma ci rivedremo. Sulla discesa ritornano alla carica gli avversari. Leggiamo dal gps che stanno salendo il Giau ai 20 all'ora! Dopo 500 km di corsa... Villa è furioso: telefona all'organizzatore per chiedere spiegazioni. E ci viene comunicato che probabilmente hanno dimenticato il loro gps sul furgone. Qualunque sia il motivo, a questo punto cerchiamo di spegnere le polemiche e fare la nostra gara. Mancano 3 salite dopo Cortina. Iryna sulla forcella Cibiana si comporta egregiamente. Che forza questa ragazza! Rampe assolate e caldo infernale, ma lei non molla e pedala bene. Siamo tutti stanchi ma non possiamo mollare adesso perché il peggio è passato. In auto io non mi sento tanto bene, ho mal di testa e cerco di recuperare lucidità. Marco ha il pensiero fisso sugli avversari, è una iena! Ma sappiamo tutti che è un combattivo nato. Purtroppo i dubbi sui probabili traini lo fanno sbarellare. L'immensa Bukhanska ha la forza di affrontare anche passo Sant'Osvaldo, penultima asperità. E grazie alla sua resistenza riesco a riposare ancora un po'. Lei va talmente bene che io avrei voluto buttarmi sotto un albero per dormire mezz'ora sulla cima, ma il tempo di arrivare su in auto e aspettarla che manco 10 minuti! Pazzesco! Grande Iryna. Fuori la grinta Colò! Discesa lungo la Valcellina tra le dolomiti friulane dove mi sono masticato e goduto qualche brandello di cotoletta al volo. Ed ecco l'agognata ultima salita di passo Piancavallo a 50 km dall'arrivo. Pedalabile sì, ma 15 km eterni che mi hanno asciugato. Poi la discesa in cui mi sono fatto sì e no 10 pedalate in tutto. Volevo solo stare seduto in sella e restare rilassato. Sul piano finale Iryna si è concessa una crono di 20 km, perché fino all'ultimo c'è stato da soffrire, non sapendo bene quanto vantaggio avessimo sull'altro team. E finalmente, alla vista del cartello Sàrmede, è stata parata in coppia! Con le mani alzate arriviamo al traguardo e ci stringiamo tutti in un abbraccio. Nuovi campioni italiani ultracycling team 2!
Che avventura, che fatica, che gioia!
Grazie a Marco che ci ha creduto sempre e ha speso fatiche quanto noi.
Grazie a Omar che ci ha accompagnato in maniera impeccabile, un'assistenza perfetta.
Buracia team trionfa!
Forza Buracia!!!
a cura di Giovanni Colò
Commento del Pres al TdG
Oltre all’impresa epica di cui avete letto, altri corridori del team hanno gareggiato domenica 7 Luglio. Luis alla GF “di casa” Don Guanella con Superghisallo, Marconaga e Ello. Fa un buon risultato ed ottiene punti che gli permettono di fare due balzi in avanti in classifica. Lorenzo invece alla MdD capitalizza l’esperienza negativa della Fausto Coppi della settimana precedente e anche grazie alle ricognizioni eseguite con Matteo durante il fine settimana della G.S. fa un ottimo piazzamento assoluto, discreto di categoria (non dimenticate che nella sua categoria c’è il vincitore assoluto!) e così consolida il suo secondo posto in classifica
admin