Il nostro sport non è fatto solo di strumentazione, come la moderna era ci imporrebbe, ma di sensazioni. Pantani non usava misuratore di potenza e cardiofrequenzimetro e in allenamento spesso non montava nemmeno uno straccio di computerino. Santino D’Italia è stato uno dei maestri del pedale amatoriale e nemmeno lui usava l’indicatore di velocità, ma le sue percezioni erano così giuste che se gli chiedevi la velocità a cui si stava andando difficilmente sbagliava di un paio di km/h.
Un noto e plurivittorioso ex-professionista che ora si dedica a fare (male) il commentatore televisivo per la Rai, rivelava che se la mattina, quando prendi l’amata bici per uscire in allenamento, hai la sensazione di essere basso in sella, ma ovviamente l’altezza è quella solita, significa che hai la gamba in stato di grazia e quel giorno il tuo giro sarà particolarmente proficuo. Se la cosa si ripete nei giorni, tutto il tuo periodo sarà favorevole per le tue imprese e alla fine dovrai veramente alzare la sella di 2/3 millimetri.
Nemmeno il più qualificato biomeccanico ha uno strumento che è in grado di fornirti questi dati e perciò affidarsi in parte alle sensazioni è utile come mantenere sott’occhio la frequenza cardiaca.
Come mai il nostro Luis s’è iscritto a febbraio a più gare di tutte quelle che ha fatto l’anno scorso?
Perché sfida il gelo del giorno della merla per prendere parte a una Rando senza compagni di squadra?
Secondo me, non lo confesserà, ma è un pezzo che si sente basso in sella!
A cura del Pres Giorgio F.
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