L’anno scorso io e il Gatto senza la Volpe, altresì noto in alcuni ambienti come il-Suocera, peraltro atleta di tutto rispetto che secondo me quest’anno potrà competere per il podio alto alto alto del trofeo del granfondista (così inizio ad avvisare gli altri contendenti che avranno di che faticare e il nostro gentile pubblico inizia a conoscerci), ebbene io e il Gatto abbiamo partecipato alla rando delle Valli Parmensi. Tanto ci avevano conquistato i ristori a base di Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, salame Felino e chi più ne ha più ne metta che i nostri racconti hanno mosso i più golosi a seguirci nell’edizione 2023. Così ci siamo presentati in 8 buracini, ben agguerriti e affamati. Rando intensa e non priva di colpi di scena, a partire dalla caduta proprio davanti a noi di un ciclista super senior che proveniva in senso opposto. Frattura scomposta del braccio. Il corso di primo soccorso che abbiamo da poco frequentato si è reso quindi subito utile. Certo, sarebbe meglio non averne mai bisogno, ma gli incidenti capitano. In presenza di trauma non toccare o spostare la persona e chiamare l’ambulanza. Abbiamo atteso che la situazione fosse sotto controllo e siamo ripartiti. Direzione castello di Canossa per il primo di 5 o 6 ristori.
Per non farla troppo lunga, tra un Diego (rookie) che accusa un po’ il colpo (bisogna imparare a ciucciare le ruote per restare in gruppo, altrimenti le fatiche si raddoppiano); un TIR che smania e ci guarda incredulo abbuffarci ogni 30 km fino a che ci saluta arrivando al traguardo quasi 1 ora prima di noi; un temporale che certo era previsto ma speri sempre che arrivi dopo il tuo passaggio e invece ti becca quando stai per iniziare la discesa più lunga della giornata; mani e piedi ghiacciati e tutti a tremare come foglie che ci si poteva shakerare un cosmopolitan, direi che di ricordi portati a casa ne abbiamo a sufficienza. Anche nelle gambe, ma quelli tra 2 giorni passano.
Cin!
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