Tra una granfondo e l’altra tornano anche i Brevetti Buracia! Nel weekend appena passato abbiamo infatti esplorato il varesotto, terra di grande ciclismo, ben noto per le strade poco trafficate (rispetto ad esempio alla Brianza). Ecco, forse noi abbiamo un po’ esagerato perché il percorso disegnato dallo Svice era al limite della percorribilità: pronti via e si risale il piccolo Stelvio, svolta a destra, poche centinaia di metri e subito il primo fuori programma. Un chilometro circa di strada sterrata in salita che rende eroica la nostra uscita. Si prosegue su un bel vallonato fino a quando affrontiamo un’altra salita eroica, in questo caso per le pendenze a doppia cifra che hanno anche il 2 davanti. Era l’unica strada possibile? macché! Però al garmin piace offrire la via alternativa meno frequentata e ovviamente con pendenza tripla rispetto a quella della strada principale. Col senno di poi… e intanto il buon Davide L. trova ottime ragioni per esprimere cordialmente un leggero disappunto, che ci rende partecipi delle fatiche appena fatte tra 1 caffè e 4 risate. Pochi chilometri di pace e un’altra rampa ci riporta a metà collina dove, a un certo punto, la strada sembrerebbe interrotta. In bici però si passa agilmente e ci togliamo di dosso anche questa fatica. Sarà il caldo, saranno le pendenze, ma siamo tutti stanchini. Però il grosso è fatto!
E invece no. Quel che non potè guarire la discesa, non l’ha potuto guarire il tempo.
Tempus fugit quando si pedala e come Cenerentola costretta a scappare entro lo scoccare della mezzanotte, così noi. Colta dall’ansia lei perde la scarpa, noi la traccia. Abbandonata nella fatua speranza di una via breve, sui seguenti strappi del vallonato il gruppo si allunga e ad uno svincolo ci perdiamo di vista. Si andava in carrozza, ma poco prima del traguardo era già una zucca. Buona, ma la birra!!!
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